Crypto: un investimento nel vuoto

La notizia che più ha tenuto banco in questi ultimi giorni è stata “il crollo delle criptovalute”.

Alcune di esse sono ormai sull’orlo del fallimento poiché hanno perso praticamente tutto il loro valore nel giro davvero di poche ore.

Oggi però non scrivo questo articolo per analizzare i motivi che hanno portato a questo crollo, ma semplicemente per focalizzare la tua attenzione su quante volte in passato ho parlato nella mia newsletter settimanale del pericolo rappresentato dalla criptovalute e da tutto il mondo che gli ruota attorno.

Molte persone mi hanno chiesto in questi anni perché lo Sket System abbia scelto di non operare nel settore crypto e la risposta (che ho già dato a più riprese) è molto semplice: non sono da me mai state considerate un investimento vero e proprio. Forse ti chiederai il perché, beh te lo spiego subito.

Quando ho creato lo Sket System sono partito da un’approfondita analisi dei rischi che mi ha portato non ad eliminare (quello è praticamente impossibile) ma perlomeno a diminuire sensibilmente la probabilità di investire in qualcosa che avrebbe potuto mettere a rischio il mio capitale. Se infatti è già successo in passato che alcune fra le più grandi aziende (che davano da vivere a decine di famiglie) hanno avuto problemi tali da portarle al fallimento, come avrei potuto pensare anche solo per un minuto di “investire” i miei soldi in qualcosa come le criptovalute che di fatto non esiste?

Detto ciò in questi ultimi giorni ho fatto un’altra riflessione leggendo su alcuni forum di finanza i commenti di talune persone che, nonostante il crollo di determinate criptovalute, hanno comunque deciso, in ottica meramente speculativa, di investirci i propri soldi.

Posso a tal proposito citare alcuni messaggi che ho letto:”io ci ho messo circa 200 euro…se va va”, “io ci ho investito mille euro totali, se avviene un rimbalzo faccio il botto”, “io continuo a comprarle, al massimo avrò buttato qualche migliaio di euro”.

Sai cosa è successo ai soldi di queste persone? Sono andati persi per sempre, perché in fondo…”se va va”.

Partendo dal presupposto che comprando qualche centinaio di euro di un qualsiasi strumento finanziario mi viene da sorridere pensando che qualcuno si possa ritenere “investitore”, mi sono interrogato in realtà su come sia possibile che talvolta qualcuno si permetta di dire che un servizio serio e professionale come lo Sket System, che da anni riesce a far guadagnare decine di persone in modo costante, possa essere classificato come “eccessivamente costoso” (un abbonamento mensile equivale a meno di 3 euro al giorno), quando poi si è disposti ad “investire” (e perdere) anche migliaia di euro, solo per il gusto di farlo.

Questo modo di comportarsi rappresenta però in fondo perfettamente quella che io definisco “la parabola del finto povero”, quell’insieme di comportamenti che porta la gente a lamentarsi ogni singolo giorno della mancanza di denaro, gente che poi non appena ne ha l’occasione non esita a rendere pubbliche le proprie meravigliose vacanze in giro per il mondo, i propri acquisti all’ultima moda, e molto altro.

Non è vero dunque che la gente non può permettersi certe cose perché in realtà la gente si permette ciò che più gli fa comodo.

Cordialmente,

Dario

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